18/03/2023
I giochi, in sé considerati, non sono oggetto di tutela specifica da parte dell’ordinamento, tanto che la legge sul diritto d’autore non li comprende tra le opere protette e la normativa sui brevetti li esclude espressamente dal novero degli oggetti tutelabili.
Secondo la giurisprudenza, inoltre, restano esclusi dalla tutela della legge sul diritto d’ autore, gli schemi o sistemi di gioco, in quanto tali, poiché attinenti alla concezione e contenuto ideativo del gioco stesso, nonché i sistemi in genere, compresi i metodi didattici.
Può essere oggetto di protezione invece, l’opera dell’ingegno, estrinsecazione di un’espressione formale, dell’organizzazione/presentazione, di un contenuto ideativo in un dato modo e in una data forma.
Come tutelare un gioco
In altre parole, attraverso le tipologie di tutela previste dall’ordinamento è possibile proteggere non il gioco in sé, bensì la forma realizzativa di esso, vale a dire le diverse parti di cui il gioco si compone.
In particolare:
- si possono proteggere mediante il brevetto o il modello di utilità, il meccanismo del gioco, i suoi supporti, le componenti o gli strumenti utilizzati per il suo funzionamento, purché essi presentino una qualche funzione tecnica e purché siano dotati dei requisiti richiesti dalla normativa sulla tutela brevettale, vale a dire: novità, altezza inventiva, applicazione industriale;
- mediante il modello o design, la forma o la grafica dei supporti o le componenti del gioco (i.e. le pedine, le carte, le facce del dado, ecc.), dotati dei requisiti richiesti dalla normativa sul modello o design, vale a dire, novità e carattere individuale;
- mediante il marchio, il nome del gioco;
- mediante il diritto d’autore, lo schema, le istruzioni e le regole del gioco, limitatamente alla formalizzazione per iscritto. L’apposizione del simbolo ©, seguito dal nome dell’autore e/o di chi ha il diritto di sfruttamento del gioco e dall’anno di creazione, può essere utile per indicarne la paternità e fare da deterrente contro eventuali violazioni di diritti.
Sebbene il diritto d’autore sorga automaticamente con la creazione dell’opera, può essere utile effettuarne il deposito presso il Registro delle Opere Inedite istituito dalla SIAE, il quale svolge una mera funzione di pubblicità e attesta, fino a prova contraria, l’esistenza dell’opera e della relativa paternità a una certa data.
Sul punto, l’art. 88 del Regolamento generale della SIAE, tra i compiti della sezione OLAF prevede che su richiesta degli interessati accetti:
“in deposito opere dell’ingegno inedite, o definite tali dal dichiarante, al solo effetto di costituire, a favore del depositante o comunque degli aventi diritto indicati, una prova dell’esistenza dell’opera alla data del deposito. L’accettazione in deposito non comporta, da parte della SIAE, alcuna valutazione o riconoscimento dei requisiti di tutelabilità dell’opera ai sensi della legge sul diritto d’autore”.
Deposito di un gioco presso la SIAE: come predisporlo
La SIAE si limita a custodire nei propri archivi le opere inedite depositate, chiuse in buste sigillate e rilascia al depositante l’attestazione riportante il numero di repertorio assegnato al deposito.
Lo scopo principale del deposito delle opere dell’ingegno è quindi quello di consentire all’autore dell’opera di poter tutelare i propri diritti, precostituendosi una prova, circa l’avvenuta creazione e/o pubblicazione o la paternità dell’opera stessa.
Resta in capo all’autore e/o all’avente diritto allo sfruttamento economico dover provare l’originalità dell’opera medesima.
Ai fine del deposito occorre predisporre una descrizione dell’opera o meglio dello schema di gioco, attribuendo un titolo al gioco (i.e. il nome del gioco), definendo la tipologia di gioco, le sue finalità e le abilità necessarie per giocare, descrivendo l’ambiente di gioco, gli strumenti necessari, i personaggi, il numero dei giocatori e la durata, definendo le fasi, nell’ordine cronologico di svolgimento, le modalità del gioco e le possibili variabili o versioni, rappresentando graficamente gli schemi di gioco attraverso diagrammi di flusso, immagini, ecc.
Come sfruttare l’idea inventiva del tuo gioco
È sempre opportuno, comunque, valutare, di concerto con professionisti esperti in materia, il caso concreto e non rinunciare a priori alla possibilità di sfruttare economicamente il frutto delle proprie idee inventive, anche attraverso appositi contratti, idonei a garantire un’adeguata tutela dei diritti di esclusiva sul gioco in tutte le sue fasi: dall’ideazione, alla realizzazione, alla commercializzazione.
Per maggiori informazioni lo Studio Racheli è a tua disposizione, contattaci!